LOGBOOK USA: FROM 54 TO 59 WEEKS

Ci sono ancora un paio di viaggetti da raccontare, quello in Georgia e quello in Texas. Non penso che saro’ capace di visitare tutti e 50 gli Stati Uniti d’America nel tempo che mi rimane qui, ma almeno mi voglio assicurare di visitare quelli piu’ significativi. Ho gia’ in progetto di visitare la west coast il prossimo agosto/settembre – Arizona, Nevada e California – e visitare il Grand Canyon. Fino ad allora mi accontento di aver visto il piccolo Grand Canyon, “Little Grand Canyon”, in Georgia. Si dice che il little Grand Canyon è una testimonianza del potere dell’influenza dell’uomo sulla terra. Infatti i canaloni profondi fino a 50 metri furono causati semplicemente da cattive pratiche agricole durante il 1800. Questo intervento umano ha permesso di avere dei colori e paesaggi da cartolina. Le tonalità rosa, arancioni, rosse e viola del terreno del canyon creano un bellissimo dipinto naturale, un olio a tela.

Io e i miei due amici abbiamo camminato 8 ore tra i sentireri del canyon, letteralmente affondato i piedi in canali di acqua arancione, indicazione della falda acquifera sottostante.

Tutto cio’ sotto una fitta piogga, come se l’acqua ai piedi non fosse bastata!

In tutto ci sono 16 canyons, bellissima escursione!

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Sopratutto, ho fatto l’italiana che rispetta le regole anche qui.

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Peculiare poi che nel parco del Little Canyon ci sono macchine abbandonate, che apparentemente non possono essere rimosse altrimenti causerebbero danni ambientali. La stupidita’ non ha limite.

In Georgia ci sono tantissime cose da vedere, come Savannah, considerata una tra le 25 piccole citta’ (meno di 200 mila abitanti) al mondo. Ma anche la capitale dello Stato, Atlanta, merita una visita. Non e’ la mia prima volta ad Atlanta, ma in questa occasione sono riuscita a godermi la vita notturna.

Bar improbabili, quartieri completamente fuori di testa. Scooter per la citta’, rooftop bars.

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Siamo anche finiti in un quartiere in un cui una vecchia chiesa abbandonata e’ stata trasformata in un locale trasgressivo e in un quartiere in cui eravamo gli unici bianchi, ci siamo sentiti dei pesci fuor d’acqua ma ci siamo divertiti tanto.

Ad Atlanta ci sono parchi, grattacieli e sfide per mangiare crocchette.

Come nei tv show, se riesci a mangiare praticamente 20 volte quanto noi abbiamo ordinato in questo pub, vinci la cena e un posto sul muro della gloria. All’interno del pub. E poi diritto all’ospedale.

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E infine Atlanta e’ famosa per il museo della coca cola. Con anni alle spalle di dipendenza dalla caffeina in qualsiasi forma, potevo mai perdermi la foto con l’orso polare della coca cola?

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Ma il museo della coca cola e’ molto di piu del dolce orso balosso. E’ un museo interattivo, tra film in 4D, giochi, dipinti e degustazioni a fontana di centinaia di gusti diversi di coca cola e tutte le bevande nel mondo acquisite dal marchio.

Parlando una coca cola, ho trovato una breve e bella storia della coca cola. Fu inventata l’8 maggio del 1886 da un farmacista americano originario dello Stato della Georgia. Pemberton era un farmacista e creava medicinali di vario tipo e la Coca–Cola doveva alleviare il mal di testa. Bevanda a base di coca e noci di cola. Quando realizzò lo sciroppo, Pemberton lo portò al gestore di un bar che ne rimase entusiasta e accettò di venderlo nel suo locale. A questo punto il geniale farmacista che era anche un imprenditore con due altri soci, Edward W. Holland e David D. Doe, decise di commerciarlo. Ma le prime vendite non andarono bene. La bevanda era ancora liscia, senza il frizzante che la caratterizzerà in seguito e che sembra fu scelto per caso, quando un uomo per curarsi il mal di testa ne ordinò un po’ e la mischiò con acqua frizzante. Comunque sia la commercializzazione della Coca–Cola non andò bene e Pemberton, anche a causa di problemi di salute – morirà nel 1888 – decise di vendere la sua quota per 550 dollari ad un altro farmacista, Asa Candler, il quale nel frattempo grazie a varie liquidazioni divenne il solo proprietario della formula magica. Candler era anche un geniale uomo di marketing oltre che un farmacista esperto, cominciò una nuova commercializzazione della Coca–Cola che in breve gli diede i risultati sperati. Lo scopo di Candler era quello di utilizzare le sue conoscenze nelle farmacie per vendere la bevanda a chi aveva mal di testa, questo infatti era il suo scopo originario. E utilizzando il metodo lo provi una volta gratis e non lo lasci più cominciò a far decollare le vendite. La formula ad oggi e ‘ ancora totalmente segreta e custodita gelosamente all’interno di una mega cassaforte ad Atlanta, dalla quale sono stata a pochi metri, Dopo questa storia, si puo’ non amare ancora di piu’ la coca cola?

Altro viaggio e’ stato in Texas, per guardare la Formula Uno!! Coincidenza che in proprio in questo periodo e’ uscito il film Ford vs Ferrari, vera storia di Ken Miles e la Shelby corporation, che riusci’ a vincere nel 67′ con una nuova macchina Ford che per la prima volta scendeva in campo con le macchine da corsa. Uno dei film piu’ belli dell’anno secondo me, un’adrenalina pura l’intero film. Mai quanto il sedere li in Austin’, al Circuito de Las Americas, e ascoltare il rombo delle macchine a piu’ di 300 km/h.

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Grande gara, Vettel poteva fare di piu’ con la macchinina rossa, Hamilton noioso a vincere anche questo campionato del mondo.

Oltre alla gara, il Texas ha offerto ore di guida tra strade semi deserte tra ranges stile film Texas Ranger, ranges con anche giraffe e zebre, altro che Africa. Pare che i texani siani super ricconi che spendono i loro soldi anche a “proteggere” animali africani.

Austin e Houston citta’ texane interessantissime. Piene di vita e anche con tanto verde una volta usciti un po’ dal centro citta’.

Un bar mi ha colpito tanto, un “charity bar”. Un gruppo di proprietari di bar e ristoranti affini a Houston ha riconosciuto la necessità di una voce pubblica per le imprese indipendenti del settore. Nel 2011 hanno fondato OKRA, la Kollaboration organizzata per gli affari dei ristoranti, per perseguire iniziative comunitarie e di beneficenza in città.

Al OKRA Charity Saloon, il concetto è semplice. Per ogni bevanda acquistata, gli ospiti ricevono un voto che possono esprimere quella notte per uno dei quattro enti di beneficenza selezionati dai membri di OKRA. Gli enti di beneficenza sono tutti localmente. L’ente benefico con il maggior numero di voti alla fine del mese riceve i proventi del mese successivo. Il totale della donazione attuale è di piu’ di un milione di dollari.  E comunque, non solo l’idea e’ fantastica, ma anche il bar veramente bello e popolatissimo fino a tardi.

Al prossimo viaggio.

Con affetto,

Marti

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