LOGBOOK USA: 36, 37 and 38 WEEKS

 

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Come suggerisce il nome, Puerto Rico e’ il paese dell’abbondanza. Il nome deriva dall’abbandonza di risorse naturali, specialmente oro. Scoperta da Cristofoto Colombo appena un anno dopo la scoperta dell’America, quest’isola caraibica e’ ricca non solo di oro, ma di tantissime altre risorse e bellezze naturali.

La ranocchia coqui puo’ essere trovata solo in Puerto Rico:

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E’ un’isola danzante e beverina: i puerto ricani hanno il Bacardi, la distilleria di Rum piu’ grande del mondo, e hanno inventato la pina colada.

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E ballano continuamente a ritmo di salsa, sopratutto nel quartiere di San Juan chiamato Santurce. Un quartiere che ha tanto in comune con lo stile italiano e spagnolo di uscire la sera non solo per chiudersi in un bar, ma per chiaccherare e bere una birra in piazza. Vibrazioni positive tutta la notte e clima allegro tra la gente!

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Una delle avventure piu belle nei giorni in Puerto Rico e’ stata quella nella Yunque Rain Forest. Unica foresta tropicale al mondo senza orsi e serpenti (grazie al cielo), nonche’ unica foresta tropicale degli Stati Uniti. Non che il Puerto Rico sia parte dei 50 Stati degli USA, in realta’ non configura proprio come uno stato a se’, ma i puerto ricani hanno cittadinanza US e possono muoversi liberamente tra isola e USA. E’ al momento un territorio incorporato. Ad ogni modo, la scalata della foresta ha confermato appieno la caratteristica di foresta pluviale. Circa 6 miglia di trekking, sotto la pioggia fitta.

Da buona boy scout, ho letto male la mappa e ci siamo persi per un bel tratto. Per caso e per fortuna e’ passato uno dei pochi ingegneri (circa 10) che dopo la distruzione immane che ha provocato l’uragano Maria, e’ alle prese con la ricostruzione dei vari percorsi della foresta. Il salvatore ci ha riportato sulla retta via e abbiamo continuato la nostra scalata.

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Arriviamo in cima, distrutti e sudati, ma felici. Ma ecco che la vista e’ solo nebbia! Bestemmie pure. Per tutta la salita la vista e’ stata chiara e verde, arrivati in cima la nebbia totale, come stare dentro uan nuvola. Ovviamente ne e’ valsa la pena, il paesaggio verde e’ stupendo. E pensare che il 60% dell’Isola e’ fatto di montagne, un paradiso verde.

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Di sicuro si mangia molto meglio che negli USA. Il piatto nazionale, arroz con gandules, lascia a desiderare. Semplicemente riso con semi di piccione. Nulla di speciale, ma in media il cibo e’ molto buono dapperutto, a tratti pesantuccio essendo principalmente una cucina fritta. Sono molto utilizzati i frutti, come il mango, papaia, avocado, su pietanze, contorni e, ovviamente, sui succhi e sui drink anche alcolici. Tra tutti i paesi carabici, e’ considerato quello con la cucina migliore. Deliziose le patatine di banana/platano, la yuca (manioca) fritta e il mofongo, una specie di pasticcio pasticciato a base di platano.

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Come le 3 P di Padova, anche Puerto Rico e’ famosa per le R: Ricky Martin, Recessione e Rum. Una P da non sottovalutare e’ quella della parola pollo: la lotta dei polli e’ legale ed e’ anche molto popolare sull’isola.

La capitale San Juan e’ semplicemente affascinante. Per cominciare ci sono due bellissimi castelli con affaccio sull’oceano, divisi da un percorso pedonale di circa 10 minuti: Castillo San Cristobal e San Felipe el Morro. La vista da entrambi i forti e’ veramente magnifica, e lascia tanto spazio all’immaginazione. Immaginare le navi di pirati o semplicemente le navi di inglese e olandesi approdare nelle Americhe, e dall’altro lato i puerto ricani che dal castello avvistano il nemico e preparano la difesa. San Cristobal pare essere il forte piu’ grande construito nel continente americano ed e’ stato un punto cruciale nella difesa del Puerto Rico. Nel castello impressionanti sono i tunnel sotterranei, usati dai puerto ricani per faciliatre il trasporto di materiale e per attraversare il forte senza farsi vedere dai nemici, la prigione, la stanza dei cannoni, il bunker usato per le osservazioni durante la seconda guerra mondiale.

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Non solo i castelli. Old San Juan, seconda citta’ piu’ vecchia in America, e’ intrisa di uno stile spangoleggiante e per certi versi fiabesco, con i palazzi color pastello, archiettura che richiama. Stile coloniale di facciate e strade a ciottoli. Passeggiare tra le strade della vecchia citta’ e’ come tornare indietro nel tempo, in un mondo antico disegnato a pastelli.

 

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Per la citta’ si trovano tantissimi esempi di arte a mosaico, molti dei quali in onore di Rita Moreno, attrice Puerto ricana, prima donna del mondo a vincere un oscar.

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Merita di sicuro anche la visita alla Cueva Ventana, percorso naturale che porta alla finestra che affaccia sul Rio Grande, regalndo una vista da brividi.

Nei dintorni della Cueva Ventana c’e’ anche quello che era il radiotelescopio piu’ largo del mondo, fino a che nel 2016 i Cinesi ne hanno inventato uno piu’ grande.

Ultima tappa e’ stata l’isola Culebra – Flamenco Beach. Proprio come nelle cartoline delle maldive. Isola caraibica da sogno.

 

Con affetto,

Marti

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