LOGBOOK USA: 30, 31 and 32 WEEKS

In 32 settimane, il numero di telefoni rotti raggiunto e’ pari a 4. Se dovessi contare tutti quelli rotti o persi nel corso della mia vita a partire dall’inzio della mia eta’ tecnologica, sono sicura che il numero sia a due cifre e superiore a 20.

La 32esima settimana e’ stata la settimana di Pasqua. Il periodo pre pasquale e’ stato abbastanza angoscioso per me, pensando a quanto sia strano passare il giorno di Pasqua lontano da casa, senza la comune ansia del cosa a fare a pasquetta con gli amici – tanto si sa che piove -, senza il pranzo pasquale e senza l’uovo Kinder della domenica. Ero convinta che la Kinder fosse famosa in tutto il mondo, e invece qui non e’ cosi’ popolare. Hanno il piccolo ovetto kinder, ma non quello classico, solo quello con la paletta e la pralina. E nulla piu’. E gli americani sono anche fermamente convinti che la Nutella sia americana…!

L’idea di passare Pasqua qui – seppur tra le palme ed il sole cocente – mi ha rattristato cosi’ tanto che ho provato a pianificare per due settimane un giorno perfetto con le mie amiche, comprensivo di messa pasquale, mega pranzo e attivita’ ricreativa. Una specie di organizzazione massiva da tipica pasquetta italiana, ma per il giorno di Pasqua (Pasquetta qui non esiste). L’unica risposta che sono riuscita ad ottenere e’ stata “naa / non e’ un giorno cosi’ speciale per noi / andiamo solo in spiaggia e via”.  Ho messo cosi’ tanta pressione sulle mie amiche che alla fine, spinte piu’ da un istinto omicida che da vero sentimento di bene, hanno deciso di mentirmi spudoratamente e farmi una mega sopresa per farmi zittire per tutte le future feste possibili e immaginabili che potrebbero farmi rattristare!

Prima mattina andate a messa. Non posso non soffermarmi su questa prima parte della giornata. La chiesa dove siamo andati si chiama Radiant Church. Non so nemmeno se definirla chiesa, visto che la messa si e’ svolta in un ernorme centro conferenze.

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Prima di entrare, siamo passate per un photo-boot pasquale. In pratica una cabina fotografica posta all’ingresso della messa per far si che le famigliole, tutte estremamente eleganti stile matrimonio, possano avere una foto di famiglia.

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Entriamo nella sala dove si tiene la messa e inizialmente pensiamo di aver sbagliato ingresso. Un concerto pop. Nemmeno Neffa ha piu’ tutti questi fan. Un palco, con tanto di giochi di luci e cantanti con chitarre, microfoni, che si esibiscono come se fosse il concerto di Natale o del primo maggio in piazza San Giovanni  – che tra l’atro il primo maggio e’ festa mondiale del lavoro, compreso in Cina, tranne che negli Stati Uniti-.

Non solo il concerto, ma anche i maxi schermi con inquadrature in primo piano e i testi delle canzoni come sfondo. La prima mezz’ora e’ tutta riempita dal concerto. L’ultima mezz’ora, invece, un ragazzo giovanissimo con microfono a orecchio ha preso possesso del palcoscenico e ha tenuto la messa. Nulla a che vedere con la tradizionale cerimonia cattolica a cui siamo tutti abituati, che tutto si puo’ dire tranne che trasmetti allegria. Nella effettiva mezz’ora di messa, non avviene alcun rito o gesto cattolico, ma il pastore parla e interagisce con le persone spiegando in maniera semplice, diretta ed efficace, alcuni fondamentali messaggi che la Bibbia trasmette. Il tutto con il supporto di una televisione in cui e’ visualizzato il riassunto del “sermone”.

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Ma non finisce qui: durante la messa si potevano scattare foto, riprendere video, ballare e cantare (tanto ci sono i testi proiettati sugli schermi). Ci hanno fatto anche compilare in diretta un sondaggio a seguito del quale si riceve un buono di 5 dollari da spendere in una specie di Mc Donald (ma con solo pollo) e, ciliegina sulla torta, ci hanno dato occhiali da sole in omaggio marcati “Radiant church” e penna, sempre con il brand “Radiant Church”. E’ stata sicuramente un’esperienza diversa, del tutto in stile americano e pubblicitario, che non so se considererei da ripetere o meno. Non esistono momenti di tristezza, o momenti per se stessi durante la messa, e questo un po’ mi disincentiva dal considerare di andare ogni domenica. Ma allo stesso tempo e’ un momento talmente pieno di allegria, di giovani e bei messaggi, che e’ difficile dire che non e’ stata una bella messa.

Di sicuro piu tempo passo in America, meno mi sorprendo di queste americanate e le comincio ad accettare un po di piu.

Dopo la messa, tutti pronti per andare in spiaggia a passare una normalissima giornata allucertolate al sole. Passiamo a prendere un’altra amica, ed ecco che apro la porta e trovo tutte le mie amiche in vestito elegante a farmi una sorpresa con un bellissimo, decoratissimo e buonissimo brunch vegetariano di Pasqua. Una gioia immensa! Anche se lontano da casa, mi sono sentita come in una piccola famiglia. E vedere lo sforzo fatto per rendermi felice mi ha reso ancora piu’ beatamente e pasqualmente contenta.

Il giorno di prima di Pasqua sono andata all’Osservatorio di Tampa. Che si e’ rievato essere un planetario all’interno di un museo della scienza per bambini, piu’ che un’osservatorio vero e proprio dove osservare le stelle. Lo show del planetario non e’ stato non di meno emozionante. Un’ora di osservazione virtuale del cielo e spiegazione del sistema solare.

Non sono mancate attivita’ divertenti, tra cui giornate all’insegna del Paintball e dei lividi da pallottolla di colori, e partite di calcio.

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Io e la mia amica spagnola abbiamo messo in piedi un vero e proprio appuntamento settimanale amatoriale per giocare a calcio tra colleghi. E’ buffo vedere come gli europei sono naturalmente portati nel giocare a calcio, i giapponesi sono forti a prescindere dopo un paio di partite anche se non sapevano toccare la palla fino a due settimane prima, e quanto gli americani siano scarsi. Per loro football e’ un altro sport. Il calcio e’ chiamato soccer, non football, ed e’ praticamente non praticato qui. E’ veramente strano vedere un bel fusto americano che non sa minimamente calciare un pallone. Penso che in Italia anche il piu’ effeminato degli uomini sappia calciare o palleggiare!

Ad ogni modo ci divertiamo molto durante queste partite settimanali e di volta in volta recrutiamo sempre piu’ persone, anche i piu’ piccini!

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Con affetto,

Marti

 

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