Tornare a casa due settimane e’ stato magnifico. Mangiare mozzarella praticamente ogni giorno, rivedere la famiglia e gli amici. Lo stare semplicemente a casa a Salerno riempie di per se la giornata. Si e’ talmente in tanti che non ci si sente mai soli.
Persino ritrovare la cameretta con una nuova ennesima disposizione e’ stato bello, nonostante le possibili diverse disposizioni di mobili siano ormai esaurite da tempo!
Mangiare la pizza al Trianon dopo mesi e’ come ritrovare il palato perso durante questi mesi di zuccheri, hummus e odore di fritto.
E poi passeggiare per una Salerno quasi constantemente vuota come ogni inverno che si rispetti, con eccezione del venerdi e sabato sera. Quella Salerno che quando sei lontano, ti manca da morire e la idealizzi come una citta’ fantastica e piena di vita. Ma che poi bastano 3/4 serate di fila in centro per capire che precisamente ti saresti sparato se fossi rimasto li per sempre. Il centro storico pero’, anche quando deserto, ha sempre il suo fascino.
Tra le emozioni piu’ belle, oltre il cibo, sicuramente il dormire di nuovo abbracciata con Dani, rivedere gli amici di una vita e capire che il tempo passa ma non lede minimamente questi legami, fare colazione all’angolo di via Manzo ogni mattina e guardare la nipotina che cresce come una birba simpatica e pazza.
Da aggiungere che ritornare in Italia in pieno periodo Sanremo fa aumentare di gran lunga la malinconia di casa, un po come quando Checco Zalone al Polo Nord vede Sanremo in TV e scopre che Albano e Romina sono tornati insieme. E comunque, doveva vincere Daniele Silvestri.
A proposito di musica, abbiamo scoperto un nuovo cantante indie italiano all’ex Rehab a Baronissi. Hide Vincent, depresso alla Brunori Sas, ma con melodie piu’ vicine ai Radiohead. Peccato che l’unica canzone che mi sia rimasta impressa e’ la cover degli Artic Monkeys che ha cantato due volte. Locale molto bello pero’, alternativo stile Berlino underground e magiche lucine appese:)
Anche Milano sembrava magica questa volta, anche se con clima decisamente siberico rispetto alla Florida. Passeggiare per Parco Sempione, l’arco della Pace, o anche solo passare in zona Tortona mi ha fatto bene.
Uno dei momenti piu forti (arrivo e partenza apparte, in cui si piange piu’ che ad un funerale) e’ stata la sorpresa in ufficio, quando tra imprechi a santi e madonne Biagio stava rischiando un infarto.
Che poi non avevo mai fatto caso a quante Fiat 500 ci sono in Italia. A Tampa mi sento unica con la mia macchinina, in Italia una di troppo.
Infine tornare in Via Pisani Dossi da Biagio e trovare tutto esattamente come prima, una piccola associazione criminale formata da 4 bestie provenienti dalla Campania, che anche dopo essere andati a dormire alle 4, dopo aver urlato in casa in modo disumano e spaventato i vicini come se ci fossero stati alligatori vivi in casa, sono capaci di svegliarsi il sabato mattina presto per rassettare la casa. Con musica a tutto volume, ovviamente.
Un’esperienza da rifare assolutamente quando rientrero’ a Milano e’ il pranzo domenicale alla trattoria San Filippo, tipico ristorante con cucina paesana, camerieri assimilabili a menu’ viventi, capaci di memorizzare almeno 10 comande alla volta senza appuntare nulla sul taccuino. 15 euro e si mangiano 3 portate a volonta’ piu’ dolce e vino. Sembra un passo indietro nel tempo, nella periferia di Milano. Clima familiare, tipo sagra semi raffinata.
Comunque lo scopo della venuta in Italia e’ riuscito, operazione andata bene e cisti eliminata. Nonostante la mia forte volonta’ di essere totalmente addormentata, nemmeno una dose per cavalli di tranquillante e anestetico mi ha fatto minimamente chiudere gli occhi e sono stata sveglia durante tutta l’operazione. Pensavo che sarei stata molto piu’ terrorizzata conoscendomi, e invece mi sono divertita molto durante l’operazione, ascoltando il chirurgo che faceva la telecronaca dell’asportazione di questa stupenda pallina gelatinosa. Meno divertente il post operazione, ma si sopravvive e presto si ritorna a giocare!
Non di meno e’ stato bello tornare in Florida e sentirsi di nuovo piano piano a casa, dopo tempo trascorso sgambettando di qua e di la senza trovare pace, cambiando continuamente piani, soffitto e umore. Sentirti a casa senza che la casa appartenga a qualcun altro, scoprendo finalmente una sensazione di stabilita’. Ad attendermi fuori la porta una dolce sorpresa e augurio di buon ricovero. E poi anche qui la pizza non e’ per nulla male..
Tipicamente dopo un viaggio in Italia bisognerebbe portare via con se formaggi, sughi, limoncello e pasta. Ecco le mie scorte, al limite della legalita’ doganale (o forse anche gia’ sorpassato il limite…):
Con affetto,
Marti