LOGBOOK USA: SIXTH WEEK

La sesta settimana negli USA e’ stata quella del “cambiamento” vero. Se sono venuta qui, alla fine un motivo c’e’. Quando hanno accettato la mia candidatura per questo progetto non ero molto contenta, piuttosto terrorizzata e stanca di cambiare continuamente senza tregua, scappando da un posto ad un altro e cercando di non essere travolta dai miei fantasmi. Ma quando ho mandato la domanda, l’ho fatto perche’ sentivo che prima di decidere di stabilizzarmi davvero, dovevo fare un’altra esperienza forte all’estero. E ora che sono qui voglio avere la consapevolezza di vivere al meglio questa opportunita’ che la Florida mi sta regalando: il tempo. Non c’e’ cosa piu’ preziosa del tempo e della possibilita’ di disporne al meglio. Voglio ritornare in Italia cambiata in meglio, vivendo appieno questa “vacanza”, ma provando a raggiungere dei piccoli obiettivi personali.

Da lunedi’ ho ricominciato a fare jogging la mattina alle 6.30, ho iniziato una dieta vegetariana fatta da me (che sta terrorizzando tutto il mio ufficio nella pausa pranzo, dicono che cucino cose strane quando poi invece non c’e’ cosa piu’ strana da cucinare di un pezzo di sedere di bovino con della salsa BBQ) e ho smesso di fumare. O meglio, ho smesso dal lunedi al venerdi, il sabato e la domenica (se voglio) posso concedermi di fumare un paio di sigarette. E cosi e’ stato! I primi  giorni ero piu’ nevortica e instabile del solito, mi hanno detto che sembravo bipolare. Pero’ devo dire che una volta nel letto ero fiera di me perche’ ero riuscita a resistere. Oggi, domenica, mi sono concessa due sigarette perche’ eravamo a casa di uno dei messicani e mi andava, tutto qui. Ma sono soddisfatta delle sole due sigarette in 7 giorni e sto capendo che anche se sono molto piu’ irascibile senza fumare, alla fine non e’ una tragedia, lo e’ piuttosto per chi mi sta affianco.. e poi ci sono tanti benefici che col tempo impararero’ a cristallizzare per bene.

E secondo me stare a dieta e’ molto piu’ difficile che smettere di fumare, soprattutto quando alle 3 del pomeriggio, proprio 3 ore dopo aver mangiato l’insalatina col riso, il tuo amabile collega indiano ordina una mega pizza profumante in ufficio….

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In compenso lo sport di mattina e’ proprio bello, correre qui nel parco dove vivo e’ stupendo, sembra surreale: il sole che sorge, uomini che pescano, il rumore del mare. Altrettanto surreale e’ la quantita’ di cani che esistono in questo paese e che pare debbano fare tutti i bisogni alle 6.45 del mattino mannaggia a loro.

E poi c’e’ Sandy, che mi motiva ogni giorno ed evita di bere birra davanti a me.. e mi lascia ogni giorno qualche bigliettino, qualche colazione proteica o fiore per la casa, il cui scopo e’ quello di farmi credere di essere bella cosi’ come sono. Io preferirei 13 kg in meno, ma apprezzo la sua dolcezza.

Si lo so il mio specchio e’ molto sporco. Utilizzo il sapone per i piatti al momento, devo comprare un detersivo ad hoc..

Settimana piena di beachvolley! Ho trovato un nuovo gruppetto di americani con cui giocare fisso 3 volte alla settimana, e sono anche molto bravi. In piu’ mi sono iscritta ad un torneo a 4 con dei colleghi in una citta’ qui vicino per giocare ogni lunedi’ e fare pratica il giovedi.

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Praticamente non ho piu’ tempo libero! Pero’ con alcuni di noi ci siamo ripromessi di andare a ballare salsa ogni mercoledi’, che paradossalmente e’ un qualcosa che risveglia in me piu’ che il mio spirito latino da italiana, i bei ricordi dell’India. Ricominciare a ballare salsa e’ stato divertente: anche qui come in India ci sono i social, cioe’ serate nei locali in cui si entra e si balla solo salsa con chiunque.

Il pre serata e’ stato meno bello, ma altrettanto buffo. Ho preso in prestito la macchina di un mio amico e dopo due metri gli ho praticamente devastato la ruota finendo in una fossa che ha fatto gia’ 6 vittime di macchine in una settimana nel solo nostro ufficio. Chiamo il carrattrezzi, che dopo due ore arriva incazzato a rimuovere la macchina, ma dopo qualche scambio di battute decide che possiamo entrare nelle sue grazie e si offre di portarci in giro per la citta’ con il suo camion da rimozione e in piu’ di accompagnarci a ballare salsa. Dire che era una situazione assurda e’ dire poco: una delle serate piu’ strane da quando sono in Florida, sembrava di essere in uno di quei camion che si vedono nel film “Radio killer”. Questo ometto in un camion 165 volte piu’ grande di lui, senza l’occhio sinistro, sfrecciando per la citta’ ad una velocita’ spropositata e urlando di odiare Tampa. Io e il mio amico, piegati in due tra il ridere e il piangere tutto il tempo. Ci facciamo dare anche un auto sostitutiva e senza motivo ci hanno dato una Camarro, mai seduta in una macchina cosi’ spaziale!

Ho comprato finalmente la macchina! Qui se non compri una macchina decapottabile o un truck non sei nessuno. Nonostante i limiti di velocita’ siano imbarazzantemente bassi (il massimo che si puo’ toccare sono i 65 / 70 in autostrada) non c’e’ nessuno che vada in giro con una macchina normale. Qualsiasi auto sembra una gru trasportatrice di rettili giganti e ci sono tantissime machine di lusso da buon paese di ricconi in pensione quale e’ la Florida. Detto cio’, una macchina piccola, perfetta, nuova e a cambio manuale, se per gli americani e’ l’equivalente di una bestemmia, per me e’ stato un colpo di fulmine! L’italiana compra l’italiana fiat 500! E grazie ad un casuale incontro in un Uber, ho fatto amicizia con un meccanico cubano che mi ha portato in giro a controllare lo stato delle macchine che sceglievo. Ecco qui Annabella, la mia stupenda macchinina!

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Ultima esperienza traumatica della settimana e’ stata andare dal dottore. Una semplice visita oculistica, che si e’ trasformata in una puntata di Dr. House. Il gentile dottore che mi visitava gli occhi con dei macchinari ultra avanzati invece che facendomi leggere le solite letterine, mi ha cordialmente detto che avevo qualcosa di troppo diverso agli occhi, e che avrebbe volute indagare meglio per vedere se avessi un tumore all’occhio. Lezione n. 1 di medicina: quando diventi dottore, tranquillizza il paziente prima di tutto. In America mi sa che hanno tutti una visione un po’ piu’ militaresca della vita e impanicare il paziente durante una visita oculistaica e’ normale, fa parte dell’addestramento per holliwood. Ovviamente dopo un’ora di dolce attesa in cui ero gia’ clinicamente morta dall’ansia, si e’ scoperto che ho solo una piccola infezione all’occhio e che secondo Dr. House in questi anni piu’ di 5 dottori hanno sbagliato la prescrizione dei miei occhiali. O miracolosamente la mia vista e’ migliorata di piu’ della meta’ dei gradi, cosa che dubito visto che vedo sempre peggio secondo me, o tutti i dottori fino ad ora erano rimbambiti e Dr. House e’ il nuovo genio incompreso dell’ottica moderna capace di prescrivermi un paio di occhiali totalmente nuvo….chissa’, vedremo col tempo qual era l’opzione giusta!

Tra l’altro una cosa che abbiamo notato e’ che i dottori in America adorano prescrivere  medicinali. Parlando con la gente del posto, pare proprio che sia molto piu’ marcata qui che altrove la combutta con le case farmaceutiche. Ogni supermercato ha una propria farmacia con un dottore che per un infiammazione al polso e’ capace di prescrivere 10 medicinali diversi. Non importa l’etica, solo i soldi purtroppo.

Ah no, ultima lezione importante della sesta settimana: non lasciare la macchina parcheggiata nel posto dei disabili!

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Con affetto,

Marti

 

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