LOGBOOK USA: FIFTH WEEK

Uragano Michael passato, ci sono stati tantissimi e gravi danni, raccolte fondi, ma nel nostro piccolo ce la siamo cavata bene se non fosse per il panico e la quantita’ di umidita’ che penso di non aver mai avvertito da nessun’altra parte, nemmeno in India o Rwanda o Egitto. Tanta e’ stata l’umidita’ in questi giorni, che dopo due secondi a contatto con l’aria aperta le mani diventavano non solo appiccicose, ma anche calde e bagnate. I momenti di paura pura ci sono stati, e anche la vista dall’ufficio era abbastanza paurosa. Le vetrate dell’ufficio affacciano sul mare e di solito l’orizzonte e’ percepibile, e si vede un lungo ponte che porta fino a St. Petersburg (un’isola qui vicina) ed il livello del mare e’ monitorato da un palo. Durante l’uragano non si vedeva ne’ orizzonte ne’ ponte ed il palo era visibile solo all’estrema punta. Di sicuro ho visto troppi film catastrofici con le mega onde che arrivano dal mare e abbattono l’edificio, ma sembrava proprio che stesse per succedere.

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Post uragano ci sono rimaste un po’ di polizze assicurative in tasca, perche’ qui e’ necessaria una polizza praticamente per tutto, e qualsiasi contratto bisogna farlo al telefono perdendo almeno 40 minuti ogni volta. Su alcune cose negli USA c’e’ tanta avanguardia (benessere mentale a lavoro prima di tutto e spedizioni tramite amazon che non richiedono che il postino ti chiami per consegnarti un pacco gigante, lo lascia direttamente davanti la porta), su altre cose, invece, si nota un completo passo indietro rispetto al resto dell’umanita’. E il volere concludere qualsiasi contratto al telefono piuttosto che on line e’ solo uno dei tanti esempi. Per esempio l’assenza di raccolta differenziata e’ un grande simbolo di menefreghismo verso tutto e tutti e dimostra che Salerno e’ 10 passi avanti rispetto gli USA,  nonostante la brillante idea di rinominare la spiaggia di Santa Teresa in Salifornia. E mentre in Europa avanziamo per un mondo senza plastica e dal Belgio partono i primi progetti di reti per l’oceano per intrappolare la plastica, qui al supermercato ricevi almeno un sacchetto ogni due oggetti acquistati. Ieri mi hanno dato un sacchetto di plastica per un’arancia, un sacchetto per il vino, uno per l’insalata e i peperoni, uno separato per le forbici mentre 6 kg di frullatore sono rimasti privi di busta perche’ non esiste una busta di taglia normale, ma solo taglie mini cosi da poter utilizzare 1730 sacchettini invece che solo uno. E se chiedi di non avere le buste di plastica, gli imbustatori del supermercato ci rimangono male e guardano straniti!

L’evento sicuramente piu divertente della settimana non e’ stato l’uragano, ma l’Ocktober fest a Tampa. Penso che in tutta la manifestazione ci fossero solo un paio di tedeschi, ma non c’era nemmeno un americano che non reggeva il confronto con un crucco in termini di quantita’ di alcool ingeribili. Una festa divertentissima, forse anche grazie al fatto che eravamo in una quarantina e almeno 3 litri di birra a testa. Io personalmente ne ho bevuti 5 , non so come ho fatto e penso di non aver mai bevuto tanta birra, ma siamo stati li dalle 3 di pomeriggio alle 3 di notte e forse ho resistito grazie alle 12 ore per smaltire 5 litri di alcool e mai un secondo ferma.

Giusto per sentirsi meno in colpa con tutto l’alcool, l’Oktoberfest e’ iniziato con un’audace maratona di 5 km alle 6 di mattina e si e’ concluso con un bagno bollente in vasca idromassaggio.

Altro momento divertente della settimana e’ stato intraprendere nuovi giochi in ufficio, tra cui disegna il tuo compagno di banco. Questa la migliore performance, Sandy Potter!

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Con la mia compagna di banca invece ho solo una foto alquanto bizzarra scattata in un venerdi in ufficio in cui la voglia di lavorare era finita molto presto e mi sono andata direttamente a cambiare per mettere il completino sportivo da beach e andare in giro per i tavoli saltando sulla palla gonfiabile.

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Zizi, la mia attuale compagna di scrivania, e’ davvero incredibile. Ogni tanto, troppo spesso, fa rumori stranissimi mentre mangia o beve e devo alzare il volume della musica o fare finta di andare in bagno. Per il resto mi piace molto, ridiamo tantissimo insieme, mi insegna qualche parola di cinese e non se la prende quando la prendo in giro.

Nota positiva per il cibo questa settimana: cene internazionali, due scaffali di hummus al supermercato, pranzo italiano con orecchiette di qualita’ e pranzo cino-francese da Emeline, un’altra ragazza semi cinese semi francese, mia vicina di casa, a cui sono legatissima.

Il trasloco e’ finito, e la cosa piu’ bella per me oltre la vista mare del soggiorno sono le luci di natale che ho appeso in camera! 🙂

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Stamattina ho capito che sono alta 5 piedi e 8.5 pollici.

In America tutte le unita’ di misure conosciute precedentemente e universalmente, si modificano, senza alcuna ragione. Cio’ che e’ km, diventa miglio. I metri si transformano in piedi e pollici. Se ti pesi su una bilancia, come prima reazione svieni perche’ i 70 kg sono diventati 160 libre e per un attimo pensi che 5 settimane negli USA ti abbiano gia’ devastato in maniera spropositata.

Al supermercato o nei ristoranti non esiste la dimensione piccola/media, ma tutto e’ extra-large size, dai cereali, al latte, alle buste di insalata che dopo due giorni ovviamente non hai finito (a meno che non ci sia un allevamento di bovini a casa) fino anche allo smalto o alle zucchini (palesemente geneticamente modificate).

Una cosa rimane purtroppo inviariata e sono le calorie, l’unita’ di misura e’ la stessa e non c’e’ alcun modo per illudersi che in realta’ il 700 va diviso per due e dedotti altri – 15 come se stessi convertendo da farheneit a Celsius. Mai dimenticarsi di farlo anche con la temperature del forno altrimenti hai voglia di aspettare un’ora e mezza per far cuocere la pizza surgelata se la temperature e’ normalmente 200 gradi. No, essendo tutto espresso in farhenheit, devi impostare il forno a 450 gradi circa altrimenti la pizza star’ cucocendo a 93,3 gradi circa.

Ancora mi devo abituare alla sensazione di entrare in macchina, dopo averla lasciata al parcheggio al sole per 8 ore, e leggere 97 gradi sullo schermo.

Ormai le foto di Tampa non sono moltissime, non usciamo spesso ma piuttosto ci riuniamo nella casa o piscina di qualcuno di noi. Pero’ non appena c’e’ la possibilita’, cerco di immortalare qualche nuovo bar o scorcio di citta’ diverso.

Con affetto,

Marti

 

 

 

 

 

 

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