CIAO!
Saro’ all’antica, ma non sono riuscita nel mio intento di diventare una persona social nemmeno negli Stati Uniti e penso che mai ci riusciro’… quindi tanto vale creare un blog come diario di bordo in modo da aggiornare periodicamente il week end tutte le persone che amo in una volta sola per condividere i momenti piu’ belli di questa esperienza e sentirci piu’ vicini (MAMMA: FAI LEGGERE IL BLOG A BABBO, magari e’ la volta buona che impara ad accendere il computer..).
Oggi si conclude la prima settimana in USA, intensa, strana e piena di sole. Ogni volta che guido per la citta’ mi sembra di rivivere le scene di qualche film americano: grattacieli che spuntano dall’acqua, palme all’orizzonte e macchine della polizia che compaiono all’improvviso e sembrano pronte per un inseguimento assurdo! Spero non mi fermeranno mai..Ieri mi e’ stato detto: “Mi raccomando Marti, se ti fermano rimani immobile e non cominciare a cercare disperatamente i documenti in borsa altrimenti sparano………………”. Direi che le premesse sono buone. E a tal proposito ho gia’ fatto riconoscere lo stile di guida italiano. Ho portato delle persone in macchina con me ieri ed erano sconvolte da come guidiamo noi italiani nonostante non andassi a piu’ di 50 km/h (qui il limite di velocita’ e’ praticamente 50/40 km/h anche in autostrada, sara’ durissima abituarsi mi sa.
Ad ogni modo non ho ancora avuto modo di vedere scene di razzismo come mi aspettavo, apparte una sfuriata di sirene della polizia per un senza tetto, soliti americani esagerati.. sembrano tutti molto rilassati e contenti, un po’ i terroni degli stati uniti.. e davvero sembra tutto un videogioco.
Ho trovato casa con una tedesca con cui sto gia’ diventando inseparabile.. piu’ che casa una favola all’interno di un complesso residenziale con 3 piscine, campo da golf, campi da tennis, orto, parchi e pista per correre.. tutto con vista mare e spiaggie a pochi minuti con campi da beach volley!
Penso che il cibo sara’ un disastro. Oggi al mc donald l’impiegata ha riso di gusto quando le ho chiesto se avevano il Mc Veggie. “No cara non scherzare, non esiste una cosa del genere negli USA”. Bene dai, allora mi cucino da sola provando un buon piatto di FETTUCCINI ALFREDO BROCCOLI. Non so perche’ ma la parola fettuccine forse e’ troppo difficile ed e’ sempre associata al nome Alfredo…………………
Visto il grande insuccesso delle fettuccini, ho inventato una nuova ricetta degna della mie misere doti da cuoca: riso con guacamole e basil sauce, dove per basil sauce si intende proprio letteralmente pesto finto che fa alquanto schifo.
Almeno una cosa buona da mangiare ce l’hanno da queste parti, guacamole ovunque!
Apparte la parentesi culinaria, qui va tutto bene, mi sono subito ambientata molto bene. I colleghi sono simpatici e alla mano, sembrano tutti molto allegri. Alla fine siamo circa 100 di cui io unica italiana, meta’ americani e un quarto cinesi che non smettono di cacciare il bastone del selfie ogni 3 passi. Quando si pensa che i cinesi facciano cosi’ solo da turisti ci si sbaglia di grosso. La fotografia e’ un’arte indispensabile in ogni pausa lavorativa.
Il posto di lavoro e’ stupendo, affaccia sul mare e ha in dotazione bevande gratis! Non bisogna vestirsi eleganti, anzi. Gli orari saranno molto piu’ leggeri dell’Italia ed io sono stata assegnata ad un bel team di lavoro fatto da 5/10 persone che ci occuperemo solo di real estate ossia del settore immobiliare e degli investimenti immobiliari. Domani conoscero’ il mio capo olandese, speriamo bene.
Con gli altri abbiamo gia’ fatto tante cose insieme, oltre le foto scattate dai cinesi. Sono rimasta colpita dallo stile di vita serale americano, nulla di diverso da quello che si immagina guardando Dawson Creek da piccoli. Si esce con la macchina e si gira in locali all’aperto con musica prettamente americana e all’improvviso ti trovi in un cerchio di persone che circondano i due “gangster” della serata che si sifdano roteando sul pavimento e rappando ogni tanto parole incomprensibili ai piu’, parolacce incluse.
Ieri inoltre festa di celebrazione dell’indipendenza messicana conquistata nel 1821 dopo una guerra di 11 anni. Ovviamente i messicani non potevano che indossare la maglia di calcio messicana e il berretto. Da notare nella foto il fratello gemello sbagliato di Hector, con 150 kg di differenza ma lo stesso stile, assurdo! (Ps per mamma: tranquilla per la benda che vedi alla mano, e’ solo una vecchia slogatura presa giocando e facendo il trasloco. Ho preso pillole e creme per due giorni pieni e sto molto meglio ora, non disperare che gia’ immagino la tua faccia guardando la foto).
Oggi invece finalmente ho visto le spiagge.. distese di bianco infinite, sabbia fine e reti da beach volley ovunque. Nonostante fosse domenica c’erano pochissime persone in spiaggia e ovviamente molto timorose di abbronzarsi. Ero l’unica che invece del cappellino, l’ombrellone. la crema solare e gli scarponi da sci, si era spalmata due litri di olio abbronzante al cocco e si e’ distesa al sole come una lucertola nella vana speranza che qualcuno prima o poi avrebbe cominciato anche ad usufruire di quelle reti da beach volley. Ma per oggi nulla. Tarallo. Almeno mi sono abbronzata.
Comunque di questa settimana forse cio’ che mi e’ rimasto piu’ nel cuore sono le 16 ore trascorse in Islanda di cui non ho sprecato nemmeno un attimo. Atterrata alle 2 di notte e ripartita alle 5 del pomeriggio successivo, ho evitato di dormire e noleggiato immediatamente una macchina e sono partita senza fermami all’avanscoperta di paesaggi incredibilmente naturali e irreali. Ho percorso tutto il “Circolo d’oro” d’Islanda lungo circa 300 km, esplorando il Pingvellir National Park, le cascate di Gulfoss ed i Geysir. Ho visto il primo Geysir che ha dato il nome a tutti gli altri e un secondo dopo ne e’ esploso uno di fronte a me stupendo, lo Strokkur. E’ stata una di quelle cose che hai sempre sognato di vedere e che non pensi che siano poi veramente come viene descritta.
Un altro momento emozionante e’ stato quello in cui e’ apparsa la cascata di Gullfoss (cascata d’oro e’ la traduzione). Non si riesce a spiegare la maestosita’ e la forza che trasmette la visione di questa cascata gigante con doppio salto di piu’ di 30 metri. Nelle foto non rende, ma vengono i brividi a guardarla anche solo dall’alto da lontano.
E poi c’e’ il parco Pingvellir, famoso per tre cose: 1. Stupendo 2. I vichinghi hanno istituito il primo parlamento democratico al mondo intorno all’anno 1000 3. E’ l’unico posto nel mondo dove si puo’ ancora vedere la faglia che separa le due placche tettoniche dell’Eurasia e del Nord America.
Ed infine natura, paesaggi, verde, colori caldi e aspri che ricordano sia la bassa Norvegia, il Polo Nord e l’Irlanda selvaggia. Classico: freddo polare ed io vestita modalita’ Hawaii. Quindi sono andata in giro con il pezzo di sopra del pigiama e ben 3 teli da mare a mo’ di mantello Harry Potter (anche qui al Parco mi hanno fotografato i cinesi scambiandomi per chissa’ quale specie strana di deficente che sono).
Detto cio’, cerchero’ di aggiornare una volta a settimana il diario cosi’ avro’ una buona scusa per non rispondere a tutti i messaggi!
Un abbraccio forte, la nostalgia gia’ si fa sentire!!
Marti
che bello leggerti Martina…
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ce l’ho fattaaa! ti leggo, ti vedo e ti…..ammiro. smack
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Noiosa la prima settimana eh, boss??????? Ahahahahahah grandissima, Marti!
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